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Museo di Fucecchio

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Quattro opere di Giovanni di Lorenzo Larciani
in un inedito confronto

Giovanni di Lorenzo Larciani, NativitàReso noto da Federico Zeri nel 1962, il dipinto, presente alla mostra fiorentina L’Officina della Maniera nel 1996, è stato attribuito da Waldman, grazie a minuziose ricerche archivistiche, a Giovanni di Lorenzo Larciani, identità biografica per l’anonimo autore dei ‘Paesaggi Kress’. La scena della Natività è inserita in una architettura ampia e nitida, perfettamente scorciata. Notevole è la ricchezza cromatica, ancor più esaltata dal recente restauro e la modulazione dei passaggi chiaroscurali, che evidenziano un ductus pittorico potente , talvolta sintetico e veloce nel tocco ma estremamente raffinato nell’esecuzione di alcuni particolari: si veda ad esempio la corazza del San Michele o la tiara del San Clemente.

Giovanni di Lorenzo Larciani,Provenienti dalla Pieve di Santo Stefano a Montopoli e probabilmente destinati a incorniciare una venerata immagine già presente nella Chiesa, questi due pannelli del 1526 rappresentano, insieme alla Pala di Fucecchio (1521-23), l’unica opera datata nell’intero percorso artistico del Larciani. Simili alla Pala di Fucecchio sono la lunetta con Dio Padre e l’architettura classicheggiante che fa da fondale architettonico alla scena. Varii sono i riferimenti alla contemporanea pittura fiorentina (Andrea del Sarto, Mariotto Albertinelli…); reinterpretati però dal Larciani in una sintesi viva e personale, attraverso la sua peculiare visione eccentrica e il suo raffinatissimo tocco pittorico.

Giovanni di Lorenzo Larciani, Madonna col BambinoLa Sacra Famiglia della Galleria Borghese e la Madonna col Bambino ora alla Galleria Nazionale di Arezzo rappresentano due variazioni di una stessa composizione. I due gruppi centrali della Vergine e Gesù sono quasi identici ed in stretta relazione con un disegno di Francesco Granacci. Molte sono infatti le connessioni stilistiche e iconografiche fra le opere di Larciani e la produzione tarda della bottega del Granacci, tanto da poter ritenere che Larciani abbia svolto parte della sua attività come collaboratore nella bottega del più anziano maestro. La statuaria massa compatta e la violenta torsione delle figure di Larciani richiamano inoltre il linguaggio pittorico che si era da poco sviluppato nei dipinti giovanili di Michelangelo e Rosso Fiorentino. La Madonna e il Bambino di Arezzo sono soli in un paesaggio selvaggio e roccioso, caratterizzato da leonardiani affioramenti di pietra che separano le figure in primo piano dalla città e dalla valle retrostanti. Uno sfondo così inospitale dà intensità alla composizione fortemente tenuta, nella quale il Bambino si arrampica in grembo a sua madre mentre già appoggia la testa sul suo seno.

Giovanni di Lorenzo Larciani, Madonna e il Bambino, Sacra FamigliaNel dipinto della Galleria Borghese, invece, Larciani ha ambientato il gruppo in una specie di piazza davanti ad una struttura architettonica generica che si apre sulla destra del quadro, come attraverso una finestra, sulla vista di un verde paesaggio dipinto in modo lussureggiante. Qui, a media distanza, una sinuosa figura di San Giuseppe sostiene la figura di San Giovannino volto verso Gesù e, nonostante la posizione marginale all’interno della composizione, il suo sguardo appassionato e il suo braccio teso formano un legame emotivo con il gruppo centrale che, comprimendo l’ambigua costruzione spaziale, permea questa piccola opera devozionale di una intensa energia spirituale.

 

 

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