Giotto
(Colle di Vespignano 1266 ca.-Firenze 1337)
Secondo quanto scritto da Lorenzo Ghiberti nei suoi Commentarii, Giotto nacque a Colle di Vespignano intorno al 1266 (data desumibile da un documento trecentesco) poiché quando morì a Firenze nel 1337 il pittore aveva settant’anni.
Si formò presso la bottega fiorentina di Cimabue e, già a venticinque anni, mentre sul soglio di Pietro sedeva Niccolo IV, era impegnato nel grande cantiere della chiesa di Assisi, con il suo esteso intervento dalle Storie di Isacco fino alle Storie di San Francesco tra il 1290 e il 1292.
Nell’ultimo decennio del Duecento Giotto sviluppò un’intensa attività dipingendo opere quali una Madonna col Bambino ora in San Lorenzo a Borgo San Lorenzo, la Maestà proveniente dalla chiesa di San Giorgio alla Costa (Firenze, Museo Diocesano), il monumentale Crocifisso per Santa Maria Novella, spostandosi frequentemente ora a Roma, in occasione del Giubileo del 1300, ora a Rimini, dove ancora oggi rimane una grande Croce dipinta.
Dal 1303 fino al 1305 soggiornò poi a Padova, ad affrescare nella cappella del ricco banchiere Enrico Scrovegni le Storie di Maria e di Cristo. Rientrato ormai celebre a Firenze ottenne grandi commissioni dipingendo la Maestà per la chiesa di Ognissanti ed affrescando in Santa Croce quattro cappelle aiutato dalla sua nutrita bottega: di queste ne restano due, la cappella Peruzzi con Storie di San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista e la cappella Bardi con Storie di San Francesco.
Nel 1328 è documentato a Napoli alla corte di re Roberto d’Angiò. Nel 1334 venne nominato capomaestro della cattedrale fiorentina, per la quale progettò il campanile, che non fece in tempo a vedere realizzato poiché morì tre anni più tardi.
Il successo della sua maniera, così ‘naturale’ e ‘spaziosa’, fu straordinario non soltanto a Firenze, dove i suoi allievi e gli allievi di questi tennero il campo per l’intero Trecento, ma anche in altri centri, ove si fondarono vere e proprie scuole, quali quelle di Rimini, di Padova o di Napoli.
(Colle di Vespignano 1266 ca.-Firenze 1337)
Secondo quanto scritto da Lorenzo Ghiberti nei suoi Commentarii, Giotto nacque a Colle di Vespignano intorno al 1266 (data desumibile da un documento trecentesco) poiché quando morì a Firenze nel 1337 il pittore aveva settant’anni.
Si formò presso la bottega fiorentina di Cimabue e, già a venticinque anni, mentre sul soglio di Pietro sedeva Niccolo IV, era impegnato nel grande cantiere della chiesa di Assisi, con il suo esteso intervento dalle Storie di Isacco fino alle Storie di San Francesco tra il 1290 e il 1292.
Nell’ultimo decennio del Duecento Giotto sviluppò un’intensa attività dipingendo opere quali una Madonna col Bambino ora in San Lorenzo a Borgo San Lorenzo, la Maestà proveniente dalla chiesa di San Giorgio alla Costa (Firenze, Museo Diocesano), il monumentale Crocifisso per Santa Maria Novella, spostandosi frequentemente ora a Roma, in occasione del Giubileo del 1300, ora a Rimini, dove ancora oggi rimane una grande Croce dipinta.
Dal 1303 fino al 1305 soggiornò poi a Padova, ad affrescare nella cappella del ricco banchiere Enrico Scrovegni le Storie di Maria e di Cristo. Rientrato ormai celebre a Firenze ottenne grandi commissioni dipingendo la Maestà per la chiesa di Ognissanti ed affrescando in Santa Croce quattro cappelle aiutato dalla sua nutrita bottega: di queste ne restano due, la cappella Peruzzi con Storie di San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista e la cappella Bardi con Storie di San Francesco.
Nel 1328 è documentato a Napoli alla corte di re Roberto d’Angiò. Nel 1334 venne nominato capomaestro della cattedrale fiorentina, per la quale progettò il campanile, che non fece in tempo a vedere realizzato poiché morì tre anni più tardi.
Il successo della sua maniera, così ‘naturale’ e ‘spaziosa’, fu straordinario non soltanto a Firenze, dove i suoi allievi e gli allievi di questi tennero il campo per l’intero Trecento, ma anche in altri centri, ove si fondarono vere e proprie scuole, quali quelle di Rimini, di Padova o di Napoli.